Angeli dei Sette Chakra |
 Gli Angeli dei Chakra si rivolgono ad animi in cammino verso un sempre maggiore e consapevole equilibrio personale.
Donarsi o donare un angelo dei Chakra è un gesto colmo di simboli e significati.
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Avendo una formazione medica, non potevo che iniziare con un argomento che fosse in tema con il mio ambito lavorativo.
Il SINTOMO. Di cosa si tratta?
Per molti è solo un enorme, pesante, seccantissimo elemento di disturbo che cercano di eliminare al più presto, per poter immediatamente riprendere a lavorare o a divertirsi. In realtà il SINTOMO non è altro che uno strumento utilizzato dal corpo per metterci al corrente di qualche anomalia. Il problema è che noi (occidentali), siamo abituati a confondere il SINTOMO con la malattia vera e propria, la qual cosa è assolutamente sbagliata.
L’esempio che faccio sempre ai miei pazienti un po’ più cocciuti è il seguente: ”Quando siete in automobile e si accende quella fastidiosissima spia arancione della riserva del carburante, cosa fate? Date una martellata sulla spia così da non riceverne ulteriore disturbo, oppure vi fermate alla prima pompa di benzina e vi rifornite?”. La risposta è lapalissiana, non vedo allora perché ci si affanni tanto ad eliminare i sintomi e a lasciare la “malattia” sola soletta al proprio posto (vi invito a seguirmi nei prossimi interventi perché vi dirò cosa intendo per malattia).
Ecco quindi che il sintomo è già un primo elemento che ci consente di entrare in contatto con il nostro corpo, è uno dei linguaggi che il corpo utilizza. Certo è un linguaggio un po’ particolare, è paragonabile infatti alle urla disperate di un bimbo che richiama l’attenzione dei propri genitori i quali sono troppo indaffarati. E’ un linguaggio “estremo”, che il corpo utilizza quando non ha più a disposizione altri strumenti per farsi ascoltare.
Urge un esempio. Quando una persona mangia un determinato alimento e questo “gli si piazza sullo stomaco”, ecco che dovremmo leggere il messaggio che il corpo ci rivolge, come “mio caro, questo alimento non fa per noi”. Purtroppo siamo golosi, troppo golosi di quell’alimento, e continuiamo ad ingurgitarlo per una, dieci, cento volte. Alla fine, vinto dalla disperazione, il nostro povero ed inascoltato corpo, è messo alle corde ed è costretto a ricorrere alle “gastriti” o, peggio ancora alle “ulcere”. Questo è solo un banale esempio per farvi capire quanto sia inopportuno non dare peso a ciò che tutti i giorni ci tocca da vicini, anzi da dentro.
Con questo non voglio dire che ogni manifestazione del corpo (sudorazione, foruncoli, dolore ai piedi) debba essere motivo di improbabili o fantasiose interpretazioni, è però vero che se ho un callo ad un piede e continuo a camminare sempre con lo stesso paio di scarpe scomode, difficilmente il nostro caro callo (che utilizza come linguaggio il sintomo-dolore) se ne andrà via da solo.
© C.Cerino - 2002 - Tutti i diritti riservati. È vietato utilizzare i testi senza autorizzazione.
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