Angeli dei Sette Chakra |
 Gli Angeli dei Chakra si rivolgono ad animi in cammino verso un sempre maggiore e consapevole equilibrio personale.
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Ha origine nel periodo rinascimentale con la nascita delle prime Scuole mediche laiche e delle prime Università . La Scuola medica Salernitana (XIII sec.) è la prima nel suo genere e diviene famosa in tutto il mondo allora noto per i suoi maestri e per il suo orto botanico. Questa scuola, aperta agli allievi di ogni nazionalità , era affidata all’insegnamento di studiosi che cercavano di verificare ed aggiornare le conoscenze scientifiche.
Nel XII secolo sorge l’Università di Montpellier considerata da molti come l’erede della Scuola Salernitana. Lo spagnolo Arnaldo da Villanova (1240-1312 d.C.), animato da uno spirito indipendente di ricerca, ne è il maestro più illustre. Egli opera affidandosi alla ragione, uscendo dagli schemi empirici e dogmatici. Per molti autori è il primo ad intuire che i principi attivi contenuti nelle piante vengono ceduti all’alcool durante la macerazione.
Questo risveglio culturale coincide storicamente con il rinascimento, durante il quale, la mente umana, stimolata anche dalle recenti scoperte geografiche, cerca di dare una risposta scientifica alle conoscenze basate fino ad allora sull’empirismo.
Paracelso
Uno degli studiosi di rilievo di questo periodo è Paracelso (1493-1541 d.C.) egli cerca di isolare dalle piante la loro "quintessenza".
Raggruppa i vegetali in base alle loro caratteristiche morfologiche, definendo così la "similitudine magica delle signature".
Nello stesso periodo, in Italia, i Medici e gli Estensi promuovono gli studi rivolti al progredire della scienza. È opportuno ricordare che nella spezieria dei Medici veniva preparato un medicamento, detto "balsamo di garofano per lo stomaco" che veniva inviato addirittura in Messico.
Lo stesso Leonardo da Vinci (1452-1519 d.C.) studiò la botanica e la fisiologia vegetale, osservando il percorso della linfa, la disposizione delle foglie nelle varie specie e tentando di isolare i principi attivi di alcune piante.
Questi esempi di ricerca favorirono la fioritura di orti botanici dove gli studiosi avevano la possibilità di compiere studi ed esperimenti direttamente sulle piante fresche.
Nacque, così, l’orto botanico di Padova per opera di Anguillara, Guillandini e Falloppio, seguito da quello di Pisa e da altri ancora.
Con il contemporaneo progredire delle conoscenze nel campo della chimica e la messa a punto di apparecchiature adatte alle ricerche quali-quantitative, nei secoli successivi si assiste ad un allontanarsi progressivo dall’empirismo e dalle manipolazioni degli alchimisti verso una sempre maggiore verifica scientifica.
Linneo
In particolare, l’apporto dello svedese Carlo Linneo (1707-1778 d.C.) è fondamentale per lo studio sistematico delle piante.
Nella sua opera "Systema Naturae" egli utilizza, come principio di distinzione e di classificazione delle piante, la distribuzione dei sessi nei fiori e le caratteristiche degli organi maschili. Egli divide il regno vegetale in due grandi branche: le Crittogame, con stami e pistilli invisibili a occhio nudo; le Fanerogame nelle quali tali organi sono ben visibili. Queste ultime, a loro volta, saranno divise dal naturalista svedese in 23 classi, in base alle loro differenze morfologiche.
La fitoterapia moderna stabilisce delle regole rigorose per l’utilizzazione delle piante già fin dal momento di raccolta, che deve avvenire in luoghi e tempi atti a favorire la migliore resa in principi attivi della pianta stessa.
Tutto ciò appare necessario quando si pensa che la pianta, anche se coltivata e seguita passo passo nel suo sviluppo, non dà mai una resa quali-quantitativa uguale a quella della medesima pianta di un raccolto precedente. Addirittura si possono verificare variazioni quali-quantitative anche in partite di piante cresciute insieme e raccolte nello stesso momento.
Queste considerazioni hanno portato dunque la fitoterapia moderna a stabilire regole rigorose per la coltivazione e la raccolta delle piante medicinali.
Per questo è preferibile che le piante siano colte nel loro habitat naturale, cioè allo stato selvatico. Poiché ciò è difficilmente attuabile è necessario che la coltivazione delle piante rispetti delle regole ben precise che stabiliscano, fra le altre cose, che la concimazione vada effettuata con sostanze che vengano assorbite il meno possibile dalla pianta medicinale. Ancora è necessario che la disinfestazione dai parassiti venga attuata il meno possibile o ricorrendo ad accorgimenti simili a quelli usati per la concimazione. Tutto questo viene rispettato affinché anche la piante coltivata conservi quanto più possibile le caratteristiche della pianta selvatica.
Altrettanto importante è ricordare che le piante, che poi verranno utilizzate a scopo medicinale, debbano essere del tutto sane al momento della raccolta. Radici, foglie, fiori, corteccia, semi, devono essere raccolte nel rispetto del tempo balsamico, il quale è dato dalle condizioni climatiche e dal periodo di vegetazione.
Possiamo esemplificare tale concetto ricordando che per i fiori il tempo balsamico si realizza a fioritura completa, mentre per i fiori ricchi di oli essenziali (lavanda, camomilla, iperico, ecc.) è necessario osservare anche l’ora della giornata che non deve essere né troppo anticipata né troppo tarda, affinché la resa in essenza non sia né scarsa, né in parte esaurita. © M.Sena - Tutti i diritti riservati. È vietato utilizzare i testi senza autorizzazione. |
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